la neve grossa del 2012

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Fin da bambino ho amato sempre la neve e passavo ore alla finestra a guardarla scendere. Mio nonno mi raccontava della famosa “neve grossa” del 1929, mio babbo aveva solo tre anni.

Poi da bambino era bello tutto, ora ho ormai 57 anni, ma quando nevica ho ancora l’entusiasmo di un bambino … finalmente è arrivata la “neve grossa” del 2012…  alla faccia di tutti quelli che imprecano, mi sono divertito a spalare per ore e a scorazzare col mio Rubicon, attrezzato di verricello alla ricerca di qualche sventurato  scivolato con l’auto nel fosso. Pensavo di essere l’unico suonato, ma mi sono accorto che anche altri iscritti al mio Club Romagna 4x4 fanno la stessa cosa. Io posso vantare di avere liberato un bilico di fronte la Marcegaglia che il 2 di febbraio si era messo di traverso ed aveva bloccato la larga strada … che gusto, ho ancorato la Wra (Jeep Wrangler Rubicon) ad un altro bilico dietro di me e col verricello in quattro e quattro otto ho trainato il pesante mezzo rimettendolo in posizione per poter ripartire.

 

La suonatura comunque continua e dopo giorni di mare molto mosso con onde alte oltre 2 metri che impedivano di uscire in kayak, finalmente il meteo ha dato per martedì 14 febbraio mare quasi calmo.

Domenica, assieme ad un amico e attrezzato con due pale, sono andato a Lido di Savio a spalare la spiaggia, beh! non  tutta, un binario di circa un metro per poter arrivare nel bagnasciuga.

 

Una decina di messaggi e una telefonata all’amico Giorgio che con lo stesso mio entusiasmo ha accettato l’avventura. Purtroppo non aveva fatto i conti con la neve ed avendo il garage, dove tiene il kayak, esposto a nord-est, non si aspettava di trovare una montagna di neve inspalabile e preso dallo sconforto e da seri problemi familiari, per i quali gli faccio tantissimi auguri, ha desistito.

 

Non nascondo che anche io pensavo di non andare, soprattutto perché il meteo aveva previsto molto freddo, ma alla mattina alle 5,30, con l’entusiasmo del bambino mi sono armato e son partito per Lido di Savio. Il termometro dava -13. Ho pensato: “dai al mare il clima è più mite”, in effetti c’erano solo -10.

 

Avevo con me anche  un secchio di sale che avevo preso su per il ghiaccio che avevo visto due giorni prima nella discesa del garage. Purtroppo la saracinesca del garage è salita di appena 10 cm e si è bloccata per il gelo. Niente paura, passo dalla porta che da direttamente alla spiaggia, ma non avevo fatto i conti con i – 10, serratura bloccata dal ghiaccio... come dal cappello del prestigiatore ho tirato fuori dal Rubicon uno spray anti gelo e finalmente alle 08.00 ero pronto per scendere in acqua. Il termometro non si era spostato dai – 10.

Avevo qualche preoccupazione per il freddo, soprattutto alle mani, ma alla fine ho patito addirittura caldo.

 

Ecco come mi ero vestito, nel caso possa essere d’aiuto   a qualcuno che volesse affrontare la   “ Patagonian Expedition Race” del 2013.

Pantalone lungo in neoprene leggero 05, due maglie tecniche, una a maniche lunghe e una a maniche corte, l’interno imbottito della giacca a vento, che potevo evitare e la giacca acqua. Ai piedi due calzini da palestra e stivaletti in neoprene 5mm, alle mani avevo un guanto da bici specifico per il freddo in materiale simil-neoprene, ma dopo pochi minuti avevo le mani di gelo e allora da non credere mi sono messo le due manopole in neoprene col buco sul palmo così da essere a nudo con la pagaia … eccezionale, non ho avuto nessun problema e sono comodissimi perche puoi liberare la mano e fare le foto a mani nude senza patire per niente il freddo. 

 

Il mare non era proprio una tavola, ma non ho avuto nessun problema a percorrere i 2 km che mi separavano dalla foce del Savio. La giornata era incantevole.

È stata un’emozione bellissima soprattutto entrare nel Savio, dove ho avuto la sorpresa di trovarmi delle lastre di ghiaccio qua e là, con un gusto incredibile sentirle crepitare con l’impatto della prua del mio kayak. Sono entrato per circa 2 km fino ad un punto dove il ghiaccio non mi permetteva di proseguire. Ho scattato diverse foto e un video di pochi secondi. E sono rientrato con l’entusiasmo del bambino … di 57 anni.

Alla prossima e un caro saluto a tutti.
Alberto
 

       
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